
“Dottori” sul web, sono tutti medici? Assolutamente no!
Negli ultimi periodi stiamo assistendo, sul piano della comunicazione sanitaria, ad un fenomeno preoccupante.
Infatti essere laureati non significa essere medici e neppure avere competenze mediche, e l’abuso di professione medica può essere facilmente attribuito a molte figure che fanno parte del Mondo Sanitario: farmacisti, biologi, psicologi, infermieri ed altre.
Per non parlare di altre figure che dimorano nell’ambito del wellness e della “salute olistica” (come furbescamente viene chiamata) come coach, preparatori atletici, naturopati, erboristi, personal trainer, igienisti ed altro.
Allo stesso modo di una laurea in campo biologico, anche possedere un diploma di qualche genere NON significa essere medici.
Ultimamente di medicina ne parla chiunque a qualsiasi titolo per varie ragioni: vendere libri, vendere corsi, organizzare incontri a pagamento e, infine, attuare le tristemente famose “consulenze“.
In ognuna di queste attività commerciali si può, molto spesso, intravvedere il reato di abuso di professione medica.
La grande confusione del Dr. e della Dr.ssa, tutti “Dottori”?!
In Italia non c’è, di fatto, la possibilità di distinguere chi è un “Dottore” o “Dottoressa” (“Dr.” oppure “Dr.ssa”) semplicemente perchè possiede una laurea magistrale da chi, in realtà, è un Medico, ovvero un “M.D.” come si dice nel mondo anglosassone, un “Medical Doctor“, un professionista laureato in medicina ed abilitato alla professione medica.
Su questa ambiguità, di scarsa importranza in epoca pre-internet, si giocano gran parte degli abusi di professione medica (e anche psicologica ed odontoiatrica, in realtà).
Nel mondo del web sembra essere sufficiente possedere una laurea qualsiasi oppure aver ottenuto un qualche genere di diploma per essere autorizzati a divulgare informazioni medico-sanitarie facendosi chiamare “Dottori”.
Queste figure para-professionali che parlano di medicina, la gran parte delle volte, si trincerano dietro la “libertà di parola” che la nostra Costituzione ci garantisce.
In realtà il punto è un altro: qual è il fine per cui una persona parla di medicina?
In molti casi, lo voglio ripetere, figure non mediche parlano di medicina per attribuirsi un personal brand che non appartiene a loro al fine di vendere una qualche forma di prodotto o di servizio, nella maggior parte dei casi, abusivo.
Smettere di utilizzare cocaina, sospendere psicofarmaci, produrre diete, curare disturbi, fornire alternative alla chemioterapia, sconsigliare vaccini, aumentare la longevità, negare la presenza di alcune malattie e molte altre attività, sono il fine ultimo di questi “fake doctor” del web….
L’importanza dei Medinfluencer nella Divulgazione digitale della Salute
È evidente che sta diventando molto importante poter trovare sul web, oltre a tutte queste voci fasulle, dei veri medici che si dedichino con passione a divulgare la medicina con serietà e precisione.
In questo senso i medinfluencer possono realmente attuare un lavoro di contrasto contro questi “finti medici” che mediante ambiguità e manipolazione cercano di acalappiare dei clienti tra le persone bisognose di informazioni sanitarie.
Non c’è dubbio che, sempre di più, tra le attività quotidiane di un medico moderno, oltre alla clinica, alla ricerca ed alla formazione, si dovrà aggiungere quella della divulgazione medico-sanitaria, per portare supporto e consapevolezza alle centinaia di migliaia di persona che necessitano di informazioni sanitarie di valore.
Quindi? Tutti “dottori” sul web? Assolutamente NO!

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